martedì 2 ottobre 2012

Capitolo 25 (di Valerio Villa)




Admiral City
Attico del Crowne Plaza
22 Aprile 2013
Ore 07.45

Le luci delle esplosioni che riempivano Admiral City sembravano fuochi d'artificio, viste dalla sommità del Crowne Plaza. Due uomini, vestiti con completi d'alta moda, fumavano dei sigari sotto quella che sarebbe stata ricordata come la nevicata del sangue.
Il trillo di un cellulare risuonò nelle loro orecchie, merito delle nano-macchine che avevano impiantato. 
«Signori, ci sono novità.» Una voce risuonò nella loro testa. «Sulla ACN stanno mandando immagini di un aereo con delle insegne molto interessanti.»
I due uomini si portarono all'interno della suite, diretti verso lo studio adibito a centrale operativa. Lì videro sullo schermo al plasma le immagini, non molto nitide a causa della neve, dell'aereo privato di Wael Ghaly.
«Sembra che il Grande Toth voglia una fetta della torta.» disse il più giovane dei due. «Che dici, Tito, potrebbe essere un problema?»
«Preoccuparsi è inutile hermano. Il piano va avanti.» 
Tito si portò una mano all'orecchio e sussurrò un nome.
«Keller, qui Salazar. Mandi qualcuno ad occuparsi di quell'aereo.» E chiuse la comunicazione. «Torniamo a goderci lo spettacolo, Theo.» disse dirigendosi alla terrazza.
«Non so come tu faccia a essere così calmo, Tito.» Diede una boccata al sigaro, ma ormai era spento.
Soffiò e del fumo nero uscì dalla sua bocca.

* * *

Admiral City
Nei pressi della sede S.T.A.R.T.
22 Aprile 2013
Ore 07.30

Dentro al van, Sniper stava aggiustando i sistemi danneggiati e si chiedeva cosa stesse accadendo a Alexsej e Musashi, quando lo sportello laterale venne divelto.
Di fronte a lui c'era il golem denominato Heavy, armi attivate e puntate su di lui, ma appena lo riconobbe abbassò i due mitragliatori a impulsi. 
Sniper continuò a tenerlo sotto tiro.
Un rapido scambio di dati in wireless ed entrambi vennero aggiornati sullo stato delle rispettive missioni. 
«Dobbiamo aiutare i due super, Stakanov e Kensei,» Sniper abbasso il fucile plasma e scese incespicando dal furgone, «possono essere utili.»
«Lo sai che non possiamo, la priorità ora è la sede S.T.A.R.T. Brawler è già sul posto.»
«Certo, ho ricevuto gli ordini. Come ti dicevo possono rivelarsi utili quei due super.»
«Rischiano di diventare un intralcio una volta sul bersaglio.»
«A quel punto allora dovremo eliminarli.»
«Dovremo?»
Sniper voltò la testa verso il suo compagno: «Ok. Ci penserò io.»


«Ehi, Musashi, questi tizi continuano ad arrivare.» Stakanov era impegnato nel prendere a pugni alcuni Triari, mentre  Kensei cercava di aprirsi un varco fra i carri armati.
«Non capisco.» Intervenne Kensei. «Questi mezzi pesanti, qui e in così poco tempo.» Un colpo di katana e i cingoli di due carri vennero tagliati di netto.
«Lo sapevo che non dovevo dimenticare la mascotte sul furgone. Avessi almeno il suo numero di cell...»
Una raffica improvvisa di raggi bluastri crivellò i Triari alle spalle di Alexsej, mentre tre carri esplosero in rapida successione, dopo essere stati colpiti da dei proiettili verdognoli.
«Scusate il rirardo. Ma ho portato rinforzi.» Sniper e Heavy uscirono dalla loro copertura, dietro una vecchia Oldsmobile ormai da rottamare, continuando a mietere vittime fra gli sgherri di mezzanotte e i corazzati. L'intervento dei due golem diede il colpo decisivo e i carri armati decisero per la ritirata. Heavy continuava a colpire i mezzi pesanti in fuga, le raffiche bluastre dei mitragliatori a impulsi scavavano nel metallo, colpendo serbatoi e vani munizioni, cingoli e torrette. Una potenza di fuoco devastante, sebbene poco accurata.
Musashi, balzato a fianco del golem, sfoderò la katana e la mise davanti al volto dell'umanoide. Una luce violacea illuminò il costrutto.
 «Credo abbiano compreso, rinforzo. Non sono loro i nemici, ma quelli che sta abbattendo il tuo compare, Sniper.»
Heavy rallentò la cadenza di tiro, fino a fermarsi. 
«Se non sbaglio sono loro ad aver aperto il fuoco per primi.» Il suo sguardo seguiva la ritirata dei carri. «Questo li identifica come nemici.»
«Chiamali come vuoi. Sono comunque il male minore, dobbiamo liberarci dei Triari prima, poi andare alla base S.T.A.R.T.»
«D'accordo super.» Heavy si voltò verso gli sgherri di Mezzanotte impegnati a combattere Alexsej e Sniper. «Stammi dietro e non ostacolarmi.» prosegui il golem.
I Triari sembravano non finire mai, scendevano dai tetti e probabilmente il loro obiettivo era lo stesso dei super e dei golem.
Heavy si portò a distanza di tiro. Delle punte metalliche fuoriuscirono all'altezza del polpaccio  ancorandolo a terra, mentre dalla schiena si prolungarono due aste che si conficcarono a loro volta nell'asfalto.
Puntò i mitragliatori a impulsi verso il nemico e fece fuoco. La cadenza di tiro era tre volte superiore a quella usata contro i corazzati, ma allo stesso tempo gli ancoraggi stabilizzarono i colpi; i Triari iniziarono a cadere come mosche sotto i colpi del golem. 
Alexsej e Sniper si buttarono dietro al relitto di un carro armato, per non rimanere nella linea di tiro.
Di fronte a quella pioggia di colpi, i Triari, o chi per loro, decisero per una ritirata.
«WOW!» Alexsej si rialzò dal riparo. «Amico questo è persino più figo di te.» Disse mentre dava una pacca sulla spalla di Sniper.
«Ottimo, abbiamo riguadagnato il tempo perso.» Kensei, si avvicinò al  russo. «La base S.T.A.R.T. non è distante. Muoviamoci.»
Nel frattempo Heavy stava sbloccando gli ancoraggi e immettendo liquido di raffreddamento nei mitragliatori. Fu in quel preciso attimo che una scarica elettrica lo colpi, spezzandolo in due all'altezza del bacino.
«Ehi, Kensei. Ti sei fatto nuovi amichetti?» Starcrusher apparve camminando fra le due metà del golem. «Non mi sembrano molto forti. Cosa ne pensi Magmarus?»
Una forma umana avvolta dalle fiamme si stagliò sopra alcuni cadaveri di Triari, le loro tute, anche se ad alta tecnologia, si stavano sciogliendo a contatto con quel calore.
«Penso che me la posso cavare da solo qui. Vai a salutare il vecchio AD e dagli un colpo anche da parte mia.»
Senza dare risposta, Starcrusher spiccò il volo e si diresse a tutta velocità verso la Salazar Tower.
«Kensei, ho visto cosa hai fatto a mia sorella Psi.» Continuò Magmarus. «La pagherai. Sia per lei, che per tutto quello che mi hai fatto in passato.»
«Ecco sì, mancava la rimpatriata fra vecchi amici.» disse Alexsej.
«Voi due soccorrete Heavy, all'accendisigari ci penso io.» Musashi scattò verso il nemico, l'estrazione della katana, il fendente e il 'Kiai' ruggito a piena voce sembrarono accadere tutti nello stesso istante.
La lama mancò il bersaglio. Di poco. Il forte calore distorceva la figura, e mirare a parti vitali era difficoltoso, anche per uno spadaccino esperto.
«Stai invecchiando, samurai.» Magmarus spalancò le braccia e un'ondata di aria incandescente riempì la zona dello scontro, mandando a gambe all'aria Alexsej e Sniper, che caddero vicini al busto di Heavy.
«Anche tu non sei molto in forma.» Kensei aveva evitato il colpo conficcando la katana nel terreno. «Troppo tempo rinchiuso al Cesor ti ha rammollito.»
«Credi?» Una seconda onda di calore, questa volta direzionata verso il samurai, fece quasi cadere Kensei.
«Devo sbrigarmi» pensò Kensei «o con questo caldo rischio di rimanere a corto di ossigeno troppo in fretta
L'attacco fulmineo del samurai colse alla sprovvista Magmarus, che si spostò in ritardo, ma limitò il danno a due dita della mano destra amputate.
«Bastardo!» Con la mano fiammeggiante il criminale cercò di prendere al collo Kensei, questi schivò con agilità ma il forte calore fece prendere fuoco al kimono. Incurante il samurai proseguì il movimento, roteò sul fianco e in una luce viola la katana tagliò  il braccio sinistro del nemico all'altezza del gomito. Al posto del sangue, un getto che sembrava magma uscì dal moncherino rimasto. Kensei lo schivò e balzò a una distanza di sicurezza. 
In tutta risposta, Magmarus si chinò a raccogliere il braccio, ricollocandolo al suo posto. 
«Che c'è Kensei. Ti sei dimenticato che quando sono in questo stato sono praticamente invulnerabile?»
«Ricordo benissimo. Tu sei e resterai sempre una persona che non sa cosa sia una strategia. Addio.» Detto questo rinfoderò la katana. 
«Cosa?»
Una potente salva di colpi bluastri crivellò Magmarus, riducendolo lentamente a brandelli. Heavy, legato con delle cinghie alla schiena di Alexsej, stava scaricando tutta la sua furia sul criminale, di cui rimasero pochi pezzi sparsi sulla strada.

* * *
Admiral City
Sede S.T.A.R.T.
22 Aprile 2013
Ore 07.50

«Colonnello Ross. Lancio dall'aereo di Ghaly effettuato. Stiamo tracciando il paracadute, ma sembra che sia preciso sul bersaglio. Signore.»
«Perfetto Millar, andiamo a vedere questo regalo. Intanto contatta Rushmore, servono lui e il telepate.»
I due soldati dello S.T.A.R.T. raggiunsero la zona di carico degli elicotteri, designato come punto di atterraggio per il pacco, nell'istante in cui quest'ultimo toccò terra. Di fianco alla cassa in titanio c'era una persona, con una tuta scura, che indossava una maschera raffigurante un dio egizio.
In quell'istante, un forte boato fece alzare tutti gli sguardi dei presenti verso il cielo.
L'aereo del super egiziano era esploso.
«O mio Dio!» Ross non credeva ai suoi occhi. «Il Grande Toth...»
«Il Grande Toth sa di avere molti nemici.» disse Wael Ghaly togliendosi la maschera del dio Ra.
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17 commenti:

  1. Maaaaamma che capitolo bomba!!! Azione e adrenalina dall'inizio alla fine e nonostante questo hai mandato avanti molto bene la narrazione! Dire bello non va bene, è figo sto capito!!!

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  2. Bello! Con colpo di scena finale. Carini Stakanov e heavy legati insieme, mi hanno ricordato Chubecca e D3BO nell'impero colpisce ancora!

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  3. Bene, tre parti della trama portate avanti e un personaggio secondario tolto di torno. Il tutto in un contesto decisamente action. Ben fatto.
    Ora se si potessero cominciare a recuperare alcuni pezzi rimasti in giro (Uranium?) si potrebbe cominciare a mettere ordine.

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  4. Recuperare a questo punto è un'impresa non da poco, ma ci si prova! Io recupero qualcosa/qualcuno. A chi tocca dopo di me: può contattarmi in pvt per avere qualche dritta e portarsi avanti col lavoro! :-)

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  5. Buona la resa del cameratismo tra i personaggi, anche se io nelle scene d’azione mi perdo sempre perché non ci sono tagliato. Un po’ meno il dialogo tra il buono e il cattivo, anche se Magmarus ha l’innegabile pregio di non raccontare il suo piano malvagio a Silver Samurai. Ehm, Kensei.

    Il finale mi è piaciuto e mi ha perplesso insieme, nel senso che Toth si salva perché ha piazzato il clone – corretto e in linea col personaggio – ma poi mi domando che c’entra la maschera di Ra, comunque di forte impatto scenico. Wael ha una guardia del corpo speciale con le maschere egizie tipo Stargate? Spero ce ne fossero altri, perché da solo con un mascherone in faccia rischia di attirare l’attenzione come il faro di Alessandria e fare la medesima fine. Anyway, Toth mi piace un sacco, spero di vederlo di più ma visto che devono morire morendo mi spiacerebbe doverlo uccidere nel mio turno, però si vedrà.

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  6. Bel pezzo, facciamo bene a ricucire i vari filoni della storia.

    Masca io sono dopo di te, e in realtà ho già in mente cosa fare (ovviamente a patto che i personaggi che tocco non vengano mossi da te nel tuo capitolo). Come posso contattarti?

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  7. Uno dei capitoli più belli in assoluto, i miei più sentiti complimenti.

    Ora speriamo che si continui così, con una convergenza verso la Salazar Tower. Ormai mi pare che, tolto Uranium, gli altri si muovono tutti in quella direzione.

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  8. Bello! Un gran bel capitolo davvero, complimenti! ^_^
    Ti invidio la capacità di scrivere belle scene d'azione, veramente un pezzo pieno di adrenalina! :D
    Finalmente qualcuno ha tolto di mezzo un altro degli evasi dal CeSoR... Mi stanno antipatici! :D Stakanov sempre più figo... E pure Toth!
    @Giuda la maschera egizia l'avevo citata anche io nel capitolo precedente...il senso dovrebbe essere di protezione/anonimato/figaggine coreografica :D

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  9. Bello! Mi è piaciuto il gioco di squadra durante il combattimento. Chissà quanto durerà!

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  10. Grazie a tutti per i commenti :) Son felice che sia piaciuto, distruzione era richiesta, distruzione c'è stata. Devo dire che il regalo di 500 parole in più mi ha aiutato parecchio. Grazie Alex :)
    @Giuda come diceva Gherardo, ho sfruttato canopi e maschere per creare dei falsi bersagli, nulla di più. Non credo che di suo usi maschere od altro in combattimento, lo conoscono tutti a quanto pare.
    Per velocizzare il lavoro a chi mi segue ho aggiunto un particolare, il fumo nero soffiato da uno dei due Salazar. Spero possa tornare utile per aggirare alcuni ostacoli :)

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    1. Beh sappi che io avevo in mente una certa cosa per il mio capitolo, e il tuo indizio su Theo Salazar mi ha fornito un bel mezzo per chiudere al meglio quella "certa cosa". ;)

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  11. Tra parentesi, lo dico qui anche se avrei dovuto specificarlo - mea culpa! - "Kensei" viene usato come appellativo, ma non è propriamente un nome. In giapponese è un titolo onorario che significa più o meno "maestro", riferito (presumibilmente) alla sua abilità con la spada. Quindi ci sta che altre persone lo chiamino Kensei (anche senza saperlo), un po' meno nel narrato, dove magari metterei "il Kensei disse:", anziché solo "Kensei disse".
    Era solo un appunto per il futuro.
    (Musashi invece è proprio un nome, ispirato da un noto samurai, Miyamoto Musashi... se mai finirò lo spin-off, chiarirò questo aspetto.)

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    1. Non mi ero posto il problema, so che Kensei vuol dire 'maestro spadaccino', ma visto che ha valenza anche come nome proprio ho optato per quest'ultima accezione :)

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  12. Io rifaccio qui all'autore i miei complimenti già fatti in privato via mail :)

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