mercoledì 17 aprile 2013

Capitolo 10 - Stagione 2 (di Giordano Efrodini)


20 Ottobre 2013
Egitto – Deserto occidentale.

In un solo istante, Heavy Rain venne spazzato via dal cielo. Precipitando, ebbe solo il tempo di comprendere l’origine sovrannaturale della corrente anomala. L’attimo dopo era già una macchia rossa e scura sulla superficie del Sahara.
Il fenomeno che l’aveva travolto si avvicinò.
«Che sciocco», disse Vayu, col suo inglese di Oxford e l’accento indiano, «sprecare buona parte della sua concentrazione solo per fluttuare». Scosse il capo in segno di biasimo.
L’aveva tenuto d’occhio per un po’, scegliendo il modo migliore per abbatterlo.
Avrebbe potuto risucchiarlo a terra con una tromba d’aria, avvolgerlo con una tempesta di sabbia che l’avrebbe scorticato vivo, far esplodere l’aria direttamente nei suoi polmoni eccetera eccetera. Poi si era stancato di quel gioco e aveva deciso per un colpo rapido e misericordioso.
In fondo proveniva da una buona famiglia, da una casta privilegiata che gli aveva consentito di studiare nelle migliori scuole. Non era un barbaro, lui.
Soddisfatto di se stesso, si levò nel cielo – ora libero – radunando una tempesta di sabbia, e con questa volò verso Il Cairo.

Egitto, Il Cairo
Le Baraccopoli.

Agni passeggiava tra i vicoli sporchi e squallidi, osservando i volti dei miserabili. Ognuno di loro poneva le sue ultime speranze in quella nuova menzogna, la promessa di un potere eretico e deviato.  Non la pura essenza con la quale la Dea lo aveva benedetto, ma volgari artifizi di una goffa scienza umana.
La Città dei Disperati, come aveva preso a chiamarla tra sé, gli ricordava i suoi compatrioti più sfortunati, l’umile casta dalla quale si era innalzato come un dio per grazia di Ammit. Tuttavia, questi ignari infedeli erano lì per servire Toth, abbeverarsi al suo potere bugiardo e asservirsi alla sua volontà. Per quanto non provasse alcun piacere nell’apprestarsi a quel particolare incarico, dovevano essere purificati.
Chiuse gli occhi, dedicò una breve ma sentita preghiera per le loro successive incarnazioni, dopodiché recitò il mantra: «Jai mata Kali, jai mata Ammit. Kali Ammite, namo namah».
Sull’ultima sillaba le fiamme lo avvolsero e i bassifondi esplosero.

I Lokapāla, i Guardiani del Mondo, erano su suolo egiziano. Ram Dao li aveva scelti personalmente, la sua élite tra i Figli di Ammit. Due di loro erano già all’opera, iniziando la Vendetta della Dea.

***

17 Ottobre 2013
Glifada, Atene.

Il Grande Toth se ne stava. Beh. Ovunque.
Seduto davanti a un computer al Cairo. Spacciandosi per Senatore a Washington. Dietro una scrivania di Bruxelles a sbrigare scartoffie per Fortress Europe. A Francoforte, raccogliendo informazioni alla BCE. Uscendo da un bar di Glifada… e in migliaia di altri posti.

Quest’ultimo Canopo, come molti altri, si poneva sempre la stessa domanda.
Io sono Wael Ghaly, il Presidente Egiziano, il Grande Toth. Come mi sono ridotto a diventare il galoppino di me stesso?

Una volta era quello che gli americani chiamano – nel loro modo colorito – The Big Boss, e i Canopi erano i suoi servi fedeli. Ubbidienti a ogni comando, svolgevano ogni mansione gli venisse assegnata, persino morire tra le braccia di Isabelle.
Ora il confine era più labile. Quasi inesistente.
Il Grande Toth, quello vero, era un simbolo e una reliquia, l’immagine dietro la quale si nascondeva la sua natura multipla. L’originale veniva conservato come un cimelio – la mummia del faraone – in un sotterraneo del palazzo.
Mi hanno messo in cantina”, rifletté amaramente. “Anzi, mi ci sono messo da solo”.
Per l’ambizioso Wael, il “regalo” di Isabelle era stato un dono irresistibile, ma questo potere gli stava costando caro.
Ogni clone, ogni Wael, aveva ereditato la sua ambizione, ma ora si trovavano a svolgere compiti secondari, alcuni dei quali avvilenti per il loro ingombrante Ego. In più, nonostante il potere fosse cresciuto, la sua mente… “Le nostre menti”, dovette ripetere a se stesso per l’ennesima volta, non erano progettate né si erano evolute per gestire una tale interconnessione. Non era un telepate e non avrebbe mai posseduto quel talento.
Ogni informazione condivisa da un Canopo – importante o meno che fosse, come un dato finanziario o il fondo schiena di una stagista – poteva distrarre gli altri dai loro singoli compiti, perciò doveva ovviare al pericolo con una costante e faticosa disciplina.
Momenti come questo – ormai sempre più frequenti – in cui si ritrovava a riflettere sul problema, lo portavano all’unica conclusione possibile: i Canopi erano troppi, per riprendere il controllo dovevano essere decimati.
Cospirare contro se stesso metteva sempre i cloni in allarme. Ognuno di loro era Wael, e Wael voleva vivere.
Questo conflitto interno era responsabile di un ricorrente punto cieco nella sua privilegiata visione di massa, un Tallone d’Achille che un giorno o l’altro gli sarebbe potuto essere fatale.
Per di più, non tutti i cloni erano dello stesso avviso.
Vivere vite separate con esperienze diverse stava creando un’incrinatura tra le varie componenti della sua personalità, introducendo una pericolosa individualità nella somma delle sue parti.
Senza rendersene neppure conto, il Grande Toth stava impazzendo.

Al momento però – quel particolare Wael – se ne stava seduto all’ombra fuori dal bar, dove non gli restava che aspettare Clark, nella speranza che avesse colto i suoi cenni e lo raggiungesse. Non voleva che Sibir lo notasse, proprio no.
Sì, era davvero il galoppino di se stesso.

***


20 Ottobre 2013.
Egitto, Il Cairo.

L’incendio si stava muovendo come una cosa viva, eccolo incamminarsi dalle baraccopoli dov’era nato verso la città vera e propria, lambirne gli edifici, avvolgerli e abbatterli.
Un giornalista della CNN mise da parte il servizio sui Girini del Presidente e documentò la notizia.
«Come vedete, le fiamme sembrano avere una precisa volontà. Si sospetta l’attività di un Super sconosciuto! Non sappiamo chi sia ma… ecco! Ecco! Avete visto? Le fiamme hanno avvolto quell’edificio che è subito esploso! Il Cairo è sotto attacco! Ripeto, Il Cairo… oh mio Dio, e quello cos’è?» La telecamera ruotò rapidamente nella direzione indicata.
Il cielo verso occidente si era fatto scuro come se una nube innaturale lo avesse coperto, mentre il Nilo, tra le sabbie portate dalla tempesta e i riflessi degli incendi, si tingeva di rosso. La ripresa venne rimbalzata da tutti i media, facendo istantaneamente il giro del globo.

Al centro della tempesta, la forma di Vayu era appena visibile. Sicuro di aver finalmente attirato l’attenzione desiderata, eseguì gli ordini di Ram Dao. Aumentò la sua concentrazione dando alla tempesta la forma bestiale di Ammit, palesando la volontà della Dea.

Vedendo il segnale concordato, Agni spense le fiamme che lo avvolgevano, lasciò che il fuoco da lui appiccato terminasse il suo lavoro per le strade, e si diresse verso il Palazzo del Grande Toth. Nessuno lo avrebbe notato, un uomo tra gli uomini, in fuga come tutti gli altri.

Egitto, Cairo
Palazzo del Grande Toth.

I Canopi erano come impazziti. Gridavano ordini al telefono per disporre tutte le forze dell’ordine. Cercavano informazioni su quello che li aveva colpiti. Biasimavano se stessi per non aver previsto l’attacco, e quando non era sufficiente s’incolpavano l’un l’altro. Il Caos era piombato su di loro. Persino il Wael originale, nel suo sarcofago acquatico, si lasciò sfuggire tre bolle simili a un’imprecazione.
Un solo pensiero attraversava la mente di tutti i cloni.
Il nostro Tallone d’Achille sta in fine sanguinando”.
- - -

Capitolo scritto da Giordano Efrodini (Giudappeso blog)

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Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini

24 commenti:

  1. Molto buono.
    Direi che da qui in avanti, si comincia a correre verso il finale.

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    1. Visto che le potenze si armavano, le fazioni si scaldavano e altri tramavano, era ora che scoppiasse il conflitto. Toth Vs. Ammit poi era nell’aria, doveva essere fatto.

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  2. Si prospettano guerre di religione, notevole! E poi Whael impazzito, bravo!

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    1. Niente di meglio di una fazione fanatica con super poteri per scuotere la giornata e tutto il resto!

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  3. E sia la guerra, sotto e sopra il Cielo (semi-cit.)
    Finalmente si spinge verso la catarsi e verso la soluzione delle linee narrative. Bravo Giordano!

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    1. Il mio unico dubbio era se fosse o meno il caso di aggiungere altri Super al cast già nutrito, ma questi erano necessari e quindi via, fuoco e fiamme! (cit.)

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  4. Grande capitolo, bravo Giordano.
    Da qui è tutta discesa, una discesa lastricata di sangue e distruzione! ;)

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    1. Ho lasciato spunti e idee (anche nel backstage) che mi auguro possano essere utili, comunque sono molto curioso di vedere come verrà gestita la faccenda da questo momento in poi.

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  5. I problemi del Grande Toth sono stati esplorati benissimo, giustamente troppi Canopi sono ingestibili e portano al corto circuito...
    Mi piace molto anche l'attacco stile "piaghe d'Egitto". Promettente come scoppio delle ostilità. ;)

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    1. Sì, la questione dei Canopi non mi convinceva, inoltre il Grande Toth stava diventando un pezzo troppo grosso per la scacchiera, così ho voluto ridimensionarlo. Rispetto alla versione powerplayer, trovo che sia anche più interessante come personaggio con questo conflitto interno, ma sono di parte. La citazione alle piaghe col Nilo rosso è nata in itinere, ho pensato che ci stesse a puntino. Grazie!

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    1. Sì, Ram Dao mi è piaciuta subito, è un personaggio incazzato a livelli misurabili sulla Scala Richter più che con la pressione sanguigna, quindi doveva fare una mossa devastante.

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  7. Ottimo !
    Bellissimo capitolo! :)
    Adesso tocca a me...e non ho nemmeno idea su cosa scrivere!

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    1. Dallo schemino che mi ero fatto, ci sono almeno sei sottotrame attive. C'è solo l'imbarazzo della scelta!

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    2. Ci sono diversi spunti: la conversazione tra Clark e Sibir con Whael che aspetta fuori; Libby e Stakanov; Jackson e la sua fuga dall'India; Ram Dao e il gap tra Delhi e Il Cairo; e poi nessuno ha ancora fatto uscire Loxias dal cilindro... è come la vetrina del giocattolaio.

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  8. Ottimo, sono contento che il mio capitolo sia piaciut! :D Ho postato anche il backstage come da tradizione di Nativity, così ogni dubbio o curiosità sarà soddisfatto. :)

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  9. Bellissimo, non avevo dubbi. Ora vado a leggermi il making... ;)

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  10. Grazie! :D Spero che anche il making of ti sia piaciuto. :)

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