mercoledì 15 maggio 2013

Capitolo 14 - Stagione 2 (di Miss Marvel)



21 ottobre
Island Stone - Admiral City
Portorico

Le dita guantate del tenente colonnello Alex Ross tambureggiavano sempre più nervosamente sulla scrivania del suo ufficio. La sua interlocutrice lo osservava di rimando dallo schermo ultrapiatto del computer, ignorando l'irritazione dell'ufficiale START.
Christina Cielo era una bella ma austera donna di mezza età. Aveva i capelli orgogliosamente grigi, perfettamente pettinati, e dei freddi, impenetrabili occhi azzurri. Tutto in lei suggeriva eleganza e autocontrollo.
La verità però era ben diversa.
«Ross, non me ne frega assolutamente nulla se lei reputa inopportuno l'intervento del team di superumani dello START in territorio greco. Quello che le sto dando è un ordine. Se le faccio il favore di discutere la faccenda è solo per motivi di ordine pratico.»
Alex pensò a una caterva di insulti da rivolgere al vicesegretario alla Difesa, ma si trattenne. «Stiamo già ricevendo accuse di aver violato la sovranità territoriale greca e...»
«Non me ne importa un cazzo delle accuse di quei fotticapre! Inoltre lo staff del presidente sta lavorando per rendere sacrosanto l'intervento del nostro team superumano in loco.»
«E come, di grazia?», replicò Ross, spazientito.
«Oh, andiamo... Siamo da tempo in contatto coi partiti ellenici dell'opposizione, specialmente con quelli che Kedives ha dichiarato illegali. Abbiamo tutto ciò che serve per avanzare la necessità di esportare un po' di democrazia.»
«La nostra sarà comunque un'azione grave e senza precedenti.»
«Cazzate. Con gli imbecilli del Ram Dao che stanno combinando casini su casini nell'area mediterranea, noi siamo ragionevolmente certi di poter accusare Kedives e i suoi di supporto attivo al terrorismo internazionale metaumano.»
«Ma non c'è uno straccio di prova a sostegno di questa teoria bizantina.» Ross si morse il labbro subito dopo aver parlato. Sapeva benissimo che i falchi del governo Romney se ne fregavano di certi dettagli.
«La posta in gioco è molto alta», gli spiegò la Cielo. Sospirò e si passò una mano sugli occhi. Lo stress doveva essere parecchio anche per una donna di ferro come lei. «La Hypothetical di Kedives ha sviluppato una tecnologia per creare, clonare o comunque per produrre superumani. Loxias ne è l'esempio più eccelso, ma non è il solo. Nemmeno quello stronzo di Salazar era mai arrivato a tanto. In fondo, pur essendo un antico e astuto figlio di puttana, non aveva a disposizione una fonte di Teleforce antica e naturale come quella che la Hypo ha trovato a Delfi.»
«Vuole forse farmi credere che...»
«Zitto e ascolti. Ora che gli ingranaggi si sono messi in moto possiamo fare soltanto due cose: lasciare a quel bastardo di Kedives e a chi si schiererà con lui l'esclusiva sullo sviluppo di applicazioni a base di Teleforce, oppure intervenire e sottrarre alla Hypo i risultati di anni di esperimenti.»
«Per il bene del paese», interloquì l'ufficiale dello START, non senza ironia.
«Per il bene del paese, del mondo, degli uomini di buona volontà. La veda come vuole. L'importante è che che le ricerche di Spencer Grant e di Kedives non diventino di proprietà di nostri... diretti concorrenti.»
«A tal proposito mi sono giunte segnalazioni di attività dell'Unità S russa in terra ellenica.»
Christina Cielo annuì. «Come vede è proprio l'urgenza a spingerci all'azione.»
«Il mio team è ridotto all'osso.»
«Se quella troietta mestruata non avesse agito di testa sua, coinvolgendo anche il signor Stakanov nella sua assurda ricerca di vendetta, la situazione sarebbe diversa.»
Alex fu ferito da quelle parole. Nonostante tutto continuava a considerarsi un grande amico di Libby. Però la vicesegretario non aveva tutti i torti. «Fortress Europe interverrà?»
«Un loro agente ad Atene, nome in codice Clark, li ha già traditi. A quanto pare questo Super ha delle informazioni importanti in suo possesso. Fortress Europe unirà un paio di suoi elementi al suo team, colonnello. Cercare Clark sarà però il loro focus primario.»
«Qualche suggerimento sulla composizione del nostro gruppo?», le chiese, esausto da quel colloquio.
«Ci sarà senz'altro Uranium, forse l'unico che può tenere testa a Loxias.»
«Sarà come spostare un'arma nucleare in territorio non belligerante.»
«E sia.»
«Vada avanti.»
«Blackjack. Scanner. Teddy Mercury.»
Oh Cristo...
«E infine lei», conclude la Cielo.
«Io? E che potrei fare tra questi fenomeni?»
«Manca un leader. Uranium non lo è, e nemmeno Scanner, non con quel casino che ha in testa dopo l'Evento Mezzanotte. Ross, questa sarà la sua occasione per testare l'esoscheletro Drakkar 1 progettato da Rushmore. Dovrebbe metterla alla pari di un Super di medio livello.»
«Rassicurante.»
«Prepari tutto e non si preoccupi del come arriverete a destinazione. Mercury penserà al viaggio.»
«Non vedo l'ora», mugugnò l'ufficiale, quindi si prese la soddisfazione di scollegare il computer. Come aveva detto quella strega della Cielo c'era molto da fare, e pochissimo tempo per farlo.

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21 ottobre 2013 ore 03:20
Canale di Korinthos  - profondità – 12 mt

Sibir non poteva usare i suoi poteri sotto acqua e si stava facendo trascinare verso la costa da un mini propulsore subacqueo. Il funzionamento elettrico non produceva nessun rumore, lei e gli altri commandos erano solo ombre nel mare nero.
Il sistema di navigazione li avrebbe portati direttamente al punto di inserzione primario, uno sbocco dei condotti di refrigerazione dal quale penetrare direttamente ai laboratori, questo secondo i piani di costruzione del centro di comando della Hypotetical Inc. fornitegli da Clark.
Nessuno aveva verificato le informazioni, non c'era tempo sopratutto dopo che aveva saputo di Libby.
Cosa ci faceva lì quella smorfiosa, questo era un lavoro da soldati.
Davanti agli occhi passò veloce l'immagine di American  Dream.
Si concentrò sul display del sistema inerziale, mancavano pochi metri al target.

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21 ottobre 2013 ore 04:20
Mar Egeo

Bannon decise che fosse giunto il momento di vedere le carte che aveva in mano.
Estrasse dalla tasca un compatto telefono satellitare e compose un numero dalla rubrica.
«Bannon, fatemi parlare con il capo.»
«Attenda» la voce all'altro lato era completamente inespressiva forse solo una nota di tedio poteva far trapelare la sua origine umana.
«Dove cazzo sei?» Kedives aveva urlato così forte da costringere Bannon a scostare l'apparecchio dal viso.
«In mare» la risposta rimase nei normali toni della conversazione
«Hai la ragazza?» la voce del Premier Greco era ancora incrinata da una nota di apprensione
«È qui con me, ma noi dobbiamo parlare.»
Bannon cercò un altra sigaretta
«Parliamo quanto cazzo vuoi, se è un problema di soldi dimmelo subito. Ma adesso vieni subito qui, siamo in un grandissimo casino»
«Tu sei in un casino, non io»
Bannon rimise il telefono in tasca, coprì la sigaretta con le mani per cercare di accenderla contrastando il vento gelido della notte.
Valerie continuava a dormire come se nulla fosse.

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21 ottobre 2013 ore 04:29
Canale di Korinthos  - Punto di Inserzione Primaria

Il sistema inerziale di navigazione aveva portato Sibir e gli altri nel posto indicato dalle mappe. La bocca metallica del canale di scarico dei flussi di raffreddamento alla base della sede della Hypothetical Inc.
Avevano 15 minuti prima che il sistema si resettasse e cambiasse il movimento di flusso. Due spetsnaz si misero al lavoro con la fiamma ossidrica sui bulloni che mantenevano la grata di protezione in posizione.

30 secondi all'inversione del flusso

I bulloni cedettero trascinando la grata nelle profondità. Sibir controllò il cronometro e si infilò nel tubo oscuro come le viscere dell' inferno. Pinneggiò velocemente, le mani guantate trovarono una scaletta di metallo dopo pochi secondi, afferrò il gradino, tolse le pinne ed iniziò a salire.
Il condotto aveva una luce sulla verticale, secondo le informazioni avrebbe dovuto sbucare in una cisterna di servizio.
Sibir aprì la copertura e si sporse con la testa fuori dal bordo metallico.
Una scarica di proiettili si schiantò sulla paratia, facendo volare scintille ovunque.
«Merda!» Sibir ritrasse la testa un attimo prima di essere colpita.
Mise mano alla cintura e staccò due granate a frammentazione, un lancio a parabola per coprire il locale.
Si abbassò e strinse la testa tra le braccia.
Il tubo di metallo vibrò con violenza scosso dall'esplosione, senza aspettare lanciò altri due fumogeni.
Fece forza sul bordo e si proiettò fuori con una capriola.
Fanculo all'effetto sorpresa.
Il locale era ancora invaso dal fumo chimico, tracce di mirini laser attraversavano la nebbia bianca e spessa.
Sibir lanciò brevi scariche di plasma incandescente dove vedeva le luci dei laser.
Cercava di risparmiare le forze, di conservare energia.
Le urla le confermavano di aver fatto centro; nel frattempo gli altri componenti del team erano usciti dal tubo e si erano disposti a coprire il perimetro.
Gli spari silenziati si facevano sempre più radi.
Il primo passo era fatto.
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Capitolo scritto da Miss Marvel

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Impaginazione a cura di eBookAndBook
Grafica a cura di Giordano Efrodini

12 commenti:

  1. Via tutti al laboratorio segreto! Si prospettano superdenti rotti per tutti! Bel pezzo, brava Miss Marvel <3

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  2. Bello, armi e uomini in campo, è ora di menare le mani! :D Ross con l'armatura è una trovata bellissima, avremo il nostroa Airommen! XD

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  3. Molto buono.
    Bello vedere delle facce note ricomparire nella nuova stagione.

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  4. Spettacolare! Brava Miss Marvel! ;)

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  5. Bello, bello , bello!
    Brava Miss Marvel, ottimo lavoro.
    E adesso vedremo sangue scorrere come se piovesse! ;)

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  6. Blood on the roads, blood on the streets, blood in the sky, blood on the sheets... if you want blood, you've got it! (cit. AC/DC)
    E' ora di combattere!

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  7. Il gioco si fa duro!
    Molto bella questa mobilitazione di forze, complimenti a Miss Marvel! ;)

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  8. Ottimo capitolo, mi hai dato dei buoni spunti. Spero di non deludere le aspettative! ;-)

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    1. Sono sicura che farai un ottimo lavoro! :) Nella prima stagione mi eri piaciuto!

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  9. Grazie a tutti per i complimenti! Al solito è stato divertente e istruttivo ;)

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