martedì 6 novembre 2012

Capitolo 30 (di Miss Marvel)



Admiral City
Cielo sopra la Salazar Tower
22 aprile 2013
11.59 PM
Cielo sopra la Salazar Tower

Hal Salazar strinse i denti, cercando di vincere il senso di vertigine. Il campo magnetico in cui era chiuso insieme a Maxwell – Mezzanotte – era invisibile. Sotto di esso osservava il grattacielo che si era spezzato a metà, lasciando cadere tonnellate di detriti sulla città. Era uno spettacolo al contempo affascinante e orribile. Un enorme, innaturale albero era la causa del crollo. Il tronco abnorme aveva sventrato la Salazar Tower, spaccando cemento, acciaio, vetro, titanio.
Una serie di anelli concentrici di energia bluastra avvolgevano la colossale pianta. L'antenna funziona ugualmente, fu il primo pensiero di Hal. Poi provò un dolore profondo, lacerante, per ciò che era successo al suo grattacielo. Alla mia città.
«Manca un minuto», sentenziò Mezzanotte, serafico. «Il ricevitore reggerà?»
Salazar guardò il compare, cercando di scuotersi. «Reggerà. Ma tutto questo...»
«Soltanto un piccolo sacrificio in più, per cambiare il mondo. Devi essere forte.»
Un ragazzo dai vestiti lacerati levitava verso la sommità dell'albero, in una posa che ricordava in un qualche modo il defunto American Dream.
Eddie.

* * *

Admiral City
Poco sopra le macerie della Salazar Tower
22 aprile 2013
11.59 PM

Libby era incredula. Il grattacielo si era spezzato sopra le loro teste, mentre salivano lungo le scale. L'edificio aveva tremato, scaraventando le tre donne a terra. Stray, la telecineta di Fortress Europe, era stata rapida e istintiva. Utilizzando il suo potere aveva sollevato in volo se stessa e le compagne. Insieme erano uscite dalla finestra più vicina. Non contenta era riuscita a schermarle dalla pioggia di detriti e calcinacci, portandole più su, fin dove si vedeva la linea di frattura della Salazar Tower, spezzata in due da un albero di dimensioni titaniche che cresceva dentro la torre.
Libby notò quattro figure sospese in volo, un centinaio di metri sopra le loro teste. Con mano tremante accese la modalità zoom dei suoi occhialini da runner. Il vecchio Hal Salazar e un uomo sconosciuto, l'aspetto vagamente da santone, levitavano uno accanto all'altro. Un terzo Super, molto più giovane, stava raggiungendo la sommità dell'albero. A centoventi metri in linea d'aria dai tre c'era infine Uranium, sospeso in volo nella sua tuta ipertecnologica.
«Che cosa cazzo...»
Dehydra non riuscì a concludere la domanda. Una voce riecheggiò nella testa delle tre Super.
«Ascoltatemi! Sono Scanner.»
«Si è ripreso, professore?», replicò Libby, pur rendendosi conto dell'inutilità di farlo ad alta voce. Gli psionici la irritavano da sempre.
«Non c'è tempo per questo. Dovete fermare Salazar e Mezzanotte. Avete tredici minuti per farlo.»
Stray e Dehydra scambiarono sguardi preoccupati con la Super dello START, che fece loro cenno di attendere. «Professore, si spieghi meglio.»
«Nessuna spiegazione, vi invio tutto ciò che ho scoperto in forma di input mnemonico.» Non fece in tempo a concludere la frase-pensiero che la testa di Libby si riempì di una ridda di immagini, parole e dati.

E Libby vide tutto.
Il governo lo chiamava Evento Mezzanotte, gli scienziati Tempesta Elettromagnetica Anomala. Hal Salazar, che la ragazza scoprì essere a sua volta un Super, lo aveva battezzato Flare di Teleforce. Fonte e origine ignota, generato nello spazio, il Flare avrebbe investito la Terra alla mezzanotte del 22 aprile 2013, attraversandola, invisibile, in dodici minuti esatti. Per quel poco tempo tutti i Super del pianeta avrebbero goduto di un ampliamento dei loro poteri. Molti non se ne sarebbero nemmeno accorti.
Salazar aveva interpretato quell'evento come un segno del destino. L'umanità doveva mutare, evolversi. Con un mondo di Super, nessuno avrebbe patito più miseria e dolore. Imbrigliare il Flare di Teleforce e usarlo per distribuire la sua potenza su tutto il pianeta: solo lui, tramite il suo sapere e le sue industrie, poteva farlo. Aveva costruito un'antenna ricevente all'interno della Salazar Tower: dai piani segreti del grattacielo fin su, alla sommità.
Una volta raccolta l'energia proveniente dallo spazio aveva però bisogno di qualcuno in grado di diffonderla ovunque. L'unico a poterlo fare era un suo vecchio amico Super, di nome Maxwell, ora noto come Mezzanotte. Ignoto ai più, ma dotato di poteri eccezionali. Ucciso nel 2002 da un virus genetico programmato da un gruppo di potere occulto, interno all'ONU. Resuscitato in quelle ultime ore grazie a uno Super sconosciuto, Eddie, dotato di incredibili talenti latenti. Che era poi il ragazzo in cima all'albero gigante.
I principali governi mondiali sapevano del Flare ma non avevano la tecnologia e le capacità per sfruttarlo. Molti, tra cui il presidente Romney, temevano che Hal Salazar, il miliardario visionario, avrebbe tentato di sfruttarlo per creare una nuova generazione di sovrumani. Pur non conoscendo la reale portata dei progetti del vecchio, non potevano lasciargli via libera. Hanno elaborato piani di contenimento, piani di sterminio dei Super. Qualcuno considerava l'Evento Mezzanotte come un'occasione per porre fine a quelle anomalie che camminavano tra i normali esseri umani.
Salazar sapeva che avrebbero cercato di fermarlo. Studiò contromosse. I Triari, il finto attacco ad Admiral City, e infine il balzo temporale in avanti, che era costato metà del potere del resuscitato Maxwell, nonché parte dell'energia rubata a Uranium, l'uomo atomico, attirato sul grattacielo. Era il trucco che lo avrebbe portato alla vittoria, spiazzando gli avversari che non si aspettavano nulla del genere.

Libby scosse la testa, frastornata. Stray le appoggiò una mano sulla spalla. Si guardarono negli occhi. Quelli della velocista erano colmi di lacrime. Avevano visto anche altro. Matt, American Dream, era morto. Ucciso dopo essere stato utilizzato da Salazar e Mezzanotte come ulteriore pedina, come fumo negli occhi dei potenti mondiali.
Tutti erano colpevoli. Tutti.
«Mi spiace moltissimo», mormorò la telecineta tedesca.
Poi gli strati di energia bluastra che avvolgevano i resti della torre e l'albero che l'aveva distrutta si gonfiarono a dismisura, pulsando e salendo verso il cielo. Verso Salazar e Maxwell.
Era scoccata la mezzanotte.

* * *

Admiral City
22 aprile 2013
Mezzanotte

«Uranium, Lady Liberty, Stray, Dehydra, ascoltate.» La voce psichica di Scanner era ancora più intensa. «Vi porto gli ordini del tenente colonnello Ross: dovete fermare quei due. I conti con gli altri colpevoli di tutto ciò li faremo più tardi. Ora dobbiamo impedire che Mezzanotte compia qualcosa che potrebbe avere esiti catastrofici. Nessuno conosce le possibili conseguenze
Libby ascoltava e osservava. Maxwell assorbiva l'energia blu, le braccia aperte come un Cristo redentore. Anche la ragazza sentiva gli effetti del Flare, di cui in precedenza aveva percepito solo le avvisaglie. Il corpo le pulsava di potere, di vitalità. Anche le sue compagne parevano godere dello stesso miracolo.
«Uranium, tu pensa a Mezzanotte», proseguì Scanner. «Distruggilo, non c'è altro modo. Voi, ragazze, bloccate Salazar. Fatelo prig...»
«No», urlò Libby. «Mezzanotte è mio.»
«Non hai le capacità per...»
«Stai zitto.» Ignorando le proteste del telepate si rivolse a Stray. «Così potenziata puoi farmi volare fino a quel bastardo?»
La tedesca ci pensò un attimo, poi annuì. Senza attendere altro tese le mani psichiche e agganciò Libby, scagliandola come un proiettile verso il cielo buio. Lady Liberty assunse la posizione di volo tipica di Matt. Si accorse di poter accelerare i suoi movimenti col solo pensiero, anche senza una base d'appoggio su cui darsi la spinta. Piombò addosso a Mezzanotte a Mach 2.5, disperdendo il campo di forza invisibile che teneva in salvo Hal Salazar. Non badò al vecchio che precipitava. Colpì Maxwell a pugni uniti, spingendolo via dalla colonna di energia blu, che però lo seguì, unito come un cordone ombelicale.
Il Super accusò il colpo. Sputò sangue, ma poi sorrise. «Non dovresti combattermi, bensì unirti a me», affermò, mentre frenando incendiava l'aria attorno a sé.
«Maledetto!» Come una furia, Libby gli sferrò un pugno a velocità supersonica. Mezzanotte schivò, veloce quasi quanto lei. Quasi: il colpo gli tranciò di netto l'orecchio destro.
Maxwell socchiuse gli occhi, da cui scaturirono due fulmini che investirono la ragazza. Le strapparono i vestiti, causandole ustioni diffuse. In circostanze normali Lady Liberty sarebbe morta. Si limitò invece a stringere i denti, potenziata dal Flare a cui era esposta. Tempestò l'avversario di colpi di Krav Maga sferrati in ipervelocità. Riuscì a piazzargli una ginocchiata al fianco destro, sbriciolandogli un paio di costole. Per tutta risposta Mezzanotte amplificò il suo campo energetico, torcendo i muscoli della ragazza con un elettroshock intensissimo. Se in quel momento lei era forte quanto il povero Matt, Maxwell era paragonabile a Dio.
«I prescelti di Salazar, Eddie e Bonnie, saranno araldi migliori di voi», affermò, tendendo la mano destra per bruciarla come un fiammifero.
All'improvviso il Flare lo abbandonò, deviando verso un punto a nord-ovest, giù in città, attirato da chissà cosa.
Mezzanotte spalancò gli occhi, incredulo. Libby non gli lasciò il tempo per riprendersi dallo stupore. Lo afferrò per le spalle e schizzò orizzontalmente verso sud-est. Si accorse che oramai volava autonomamente. Aumentò la velocità fino a raggiunge Mach 7. Accelerò ancora, passando oltre lo skyline di Admiral City. Tra le sue mani il corpo di Maxwell si contorceva, sottoposto a pressioni che la ragazza poteva reggere, ma lui no. Fu a Mach 10, in volo sopra la Martinica, che l'uomo si disarticolò, le ossa frantumate, gli organi interni collassati, gli occhi esplosi. Libby decelerò fino a rimanere sospesa sopra le acque buie del Mar dei Caraibi.
Lasciò cadere il cadavere di Mezzanotte, quindi planò, semicosciente, verso l'ignoto.

* * *

Admiral City
Attico del Crowne Plaza
23 aprile 2013
Ore 00.05 AM

Il Flare di Teleforce investì Tito Salazar, inginocchiato al centro della sala, gli occhi chiusi, i muscoli tesi. Era vestito con la speciale tuta color antracite, in nano-network, che lo aiutava a distribuire l'energia assorbita al suo organismo. Nella mano destra stringeva i due telecomandi, il suo e quello del defunto fratello Theodor. Non li aveva più lasciati, per scaramanzia, anche dopo aver attivato il deviatore innestato in tempi non sospetti su quello che fino a poche ore prima era lo scheletro inanimato del vecchio Maxwell.
Oh sì, pensò Tito, sarebbe stato uno spreco dividere tutto questo potere con gli insetti là fuori, caro vecchio e stronzo padre mio.
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22 commenti:

  1. Niente male!

    Salutati definitivamente (a quanto pare) anche Salazar e Mezzanotte, sarei curioso di sapere,a questo punto, se Bonnie e il Jolly sono sopravvissuti al crollo della Salazar Tower.

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  2. Beh, che dire, altro che finale in crescendo, qui si punta ancora più su. Complimenti :)

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  3. capsio! un flare di teleforce... idea grandiosa. Signorina Marvel, mi inchino :)

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  4. Completamente spiazzato. Devo ammetterlo, un twist così non me lo aspettavo. Sollevo un ciglio sul volo di Libby ma a questo punto, con ondate di Teleforce in giro, ci sta anche questo. Certo che reggere un impatto di almeno 60 kg a Mach 2.5 iniziali… è tirare non poco sul lato super anche se è da considerare il contemporaneo potenziamento di Mezzanotte.
    Admiral City mi ricorda molto la NY dell’11 settembre ora. E che sarà dei Triari?

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    1. Immagino che il flare di Teleforce sia una giustificazione a questo "quarto d'ora di divinità" (semi-cit) che vivono i Super di Admiral City.
      E comunque in una storia di supereroi serve almeno un qualcosa di esagerato, dai :D

      Concordo totalmente col paragone tra AC e NYC. Inquieta anche un po'...

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  5. Patapim!

    Qui siamo nel campo dell'epico, andante verso il leggendario!
    Mezzanotte fuori gioco, Salazar anche. E adesso Tito, che a quanto pare si era sistemato per benino... e tre capitoli alla fine...
    Ahhhhhh, non posso aspettare! :D

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  6. Il potenziamento di Libby mi sembra un po' esagerato, ma va bene lo stesso. UN po' di chiarezza sul piano di Salazar, era ora, e mi piace anche parecchio. Ottima resa della scenografia semi-apocalittica. Complimenti.
    Il Moro

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  7. °O° Epico.

    Non mi aspettavo nulla di tutto ciò *O*

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  8. Grande capitolo! Ci si avvicina a grandi passi verso il finale... Che si profila sempre più apocalittico!!
    La torre spaccata in due, Salazar e Mezzanotte fuori gioco definitivamente... *__*
    Complimenti, un capitolo mozzafiato! ;)

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    1. Salazar, chissà... l'abbiamo lasciato in caduta libera, magari ci sarà un altro colpo di scena!

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  9. Miss Marvel, la donna che uccise Mezzanotte! :-) Ottimo capitolo.....

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  10. Miss Marvel, la donna che uccise Mezzanotte! :-) Ottimo capitolo.....

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  11. apperò... grande episodio, riunisce tutti i fili alla grande... ma soprattutto si spaccano un sacco di culi! (non quello perfetto di libby, obviously)

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  12. Interessante... ora però spero che con il prossimo ci si dica cosa è successo a tutti quelli che erano nella torre e nei dintorni. (Il crollo della torre non può passare inosservato e, da Musashi a Yell, passando per Blackjack, è ovvio che la cosa dovrà avere conseguenze).

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    1. Beh, dai, immagino che arriveranno anche queste risposte, mi sembra inevitabile ;)

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  13. Spettacolare! Ora tutto torna.
    Un doppio urrà per Miss Marvel! ;)

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  14. Ben fatto, Miss Marvel! L'idea del Flare di Teleforce mi piace molto, vediamo cosa sapranno farne i prossimi autori! :)

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  15. Bel twist, molto coraggioso! Non vedo l'ora di leggere cosa scriveranno gli altri.
    Brava miss!

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